Parma, Teatro Regio. 16 Maggio 2024.
Il 16 maggio 1829 il Teatro Regio di Parma apriva per la prima volta i battenti al pubblico parmigiano con l'opera "Zaira" di Vincenzo Bellini. In occasione del suo centonovantacinquesimo anniversario, il Teatro ha organizzato una serata di Gala, con la partecipazione dell’orchestra Filarmonica Arturo Toscanini e del coro del Teatro Regio, diretti dal maestro Sebastiano Rolli, che ha sostituito il maestro Daniel Oren, impegnato in "Tosca". Il programma della serata prevedeva esclusivamente musiche di Giuseppe Verdi.
Sebbene il compleanno del Teatro sia per definizione un evento lieto e lodevole, i problemi organizzativi che quest’anno l’hanno preceduto ne hanno penalizzato un poco l’esito a partire dalla durata che, preannunciata per due ore con intervallo, si è in realtà ridotta a circa un’ora e un quarto, senza alcuna pausa.
Il maestro Rolli, chiamato a sostituire il maestro Oren, inizialmente accreditato del podio, ha offerto un'interpretazione complessivamente buona e autenticamente "verdiana" delle musiche eseguite, più di quanto si abbia avuto occasione di sentire in precedenti gala, ma non è sempre riuscito a mantenere un controllo impeccabile dell'orchestra. Le interpretazioni delle pagine corali, in particolare "Patria oppressa" dal Macbeth e "Gerusalem!... Gerusalem!" da I Lombardi alla Prima Crociata, sono comunque state eseguite molto bene, anche dall'orchestra. Le pagine sinfoniche sono state interpretate in modo molto solido, seppur non travolgente.
La Filarmonica Arturo Toscanini ha destato perplessità. I violini hanno generalmente suonato con pochissimo arco, producendo un suono non sincronizzato e di scarso volume, soprattutto nella Sinfonia della "Luisa Miller". Al contrario, i contrabbassi hanno sovrastato il suono delle rimanenti sezioni dell'orchestra, in particolare nel terzo Ballabile del "Macbeth". Si è colto un’esecuzione delle trombe non impeccabile, sempre nel terzo Ballabile del "Macbeth". In generale, le pagine corali sono state eseguite meglio rispetto a quelle sinfoniche.
Il coro del Teatro Regio è stato, senza dubbio, la componente migliore dell'intera serata. La compattezza delle voci, la coesione e l'equilibrio tra le diverse sezioni hanno creato un velluto sonoro molto apprezzabile. Le interpretazioni sono apparse curate nei dettagli, palesando una preparazione meticolosa, che ha consentito esecuzioni pregevoli. Merito del maestro Martino Faggiani, la cui abilità nel preparare il coro è emersa chiaramente in ogni brano. Grazie a lui, il coro ha saputo regalare momenti di autentica emozione, elevando il livello artistico della serata.
Discutibile è invece stata la scelta di includere i bambini del coro delle voci bianche del Teatro Regio di Parma nel "Va Pensiero". Sebbene i bambini abbiano cantato bene, la loro presenza ha sovrastato il coro degli adulti, alterando l'equilibrio generale del brano.
La serata è stata comunque emozionante, ma più per la ricorrenza, che per il concerto.