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Lorenzo Giovati

Ravel e Bruckner • Mehta

Vienna, Großer Saal del Musikverein (in diretta su ö1). 17 Marzo 2024.

 

Ieri mattina, immerso nell'eccezionale suono offerto dal collegamento radiofonico di alta qualità della radio austriaca ö1, ho avuto il privilegio di partecipare “da remoto” al matinée domenicale nella prestigiosa Großer Saal del Musikverein di Vienna. Sul podio, a dirigere i Wiener Philharmoniker. c'era il maestro Zubin Mehta, accompagnato dalla celeberrima pianista Martha Argerich.


L'esecuzione del Concerto in sol maggiore di Maurice Ravel, a cui era dedicata la prima parte del concerto, è stata un tripudio di virtuosismo e di raffinatezza musicale. Martha Argerich, con il suo pianismo di eccelso livello, ha composto un quadro sonoro ricco di sfumature e di emozioni. La pianista ha sfoggiato una padronanza perfetta della partitura, frutto anche del fatto che, nel corso della sua carriera, l’ha eseguita con i più grandi direttori d'orchestra di tutti i tempi, supportata da una tecnica ancor oggi sorprendente, che le ha consentito di mantenere sempre, in ogni passaggio, dalle scale agli intricati giochi armonici, una sintonia eccellente con l'orchestra.


Il maestro Zubin Mehta, per parte sua, ha guidato l'orchestra con mano sicura ed esperta, creando un dialogo fluido tra la solista e l’orchestra medesima. Nonostante alcuni passaggi possano essere apparsi non pienamente coinvolgenti dal punto di vista emotivo, l'impeccabile preparazione dell'orchestra ha garantito un'interpretazione comunque di alto livello. Altri passaggi, al contrario, sono apparsi molto vivaci e coloriti, come per esempio il primo movimento e la fine del terzo.


Dopo il concerto, la Argerich e Mehta hanno generosamente offerto un bis del terzo movimento del concerto, e, tra gli applausi ininterrotti del pubblico, la pianista ha sorpreso tutti con una magistrale esecuzione della Gavotte dalla English Suite n.3 di Johann Sebastian Bach, proposta come come secondo bis.


Nella seconda parte, è stata eseguita la maestosa settima sinfonia di Anton Bruckner. Il maestro Mehta, pur optando per tempi meno vivaci rispetto a quelli del passato, ha sapientemente guidato l'orchestra attraverso la difficile composizione, mantenendo un equilibrio ottimo tra tutte le sezioni. La sua splendida sensibilità interpretativa è emersa soprattutto nei momenti di maggiore intimità e lirismo, in cui ha saputo modulare le dinamiche con precisione e gusto. Il primo movimento è stato caratterizzato da una sublime alternanza tra sezioni energiche e momenti di delicata introspezione, mentre il secondo movimento ha rivelato un'intensa profondità emotiva, evidenziata dalle armonie corali degli archi e dalla potenza degli ottoni. Nel terzo movimento, lo "scherzo" classico, seppur talvolta incline alla rigidità ritmica, è stato salvato dall'intensità generale dell'orchestra, con sezioni degli archi particolarmente coese nella parte centrale, ricca di melodia e pathos. Infine, il quarto movimento, benchè meno vivace, ha travolto il pubblico con la sua potenza e intensità, confermando l'abilità del maestro Mehta nel conformare l'interpretazione secondo le sfumature più profonde della partitura.


I Wiener Philharmoniker hanno brillato in ogni loro sezione, confermando il loro status di eccellenza musicale mondiale. L'insieme ha mostrato una precisione e una coesione straordinarie, esaltando la raffinatezza e l'eccezionalità dell'esecuzione complessiva.


In conclusione, il concerto è stato eccellente.

 

Il concerto è disponibile sul sito della radio austriaca ö1.



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