Berlino, Philharmonie (in diretta su Digital Concert Hall). 31 Dicembre 2023
Nella bellissima sala grande della Philharmonie di Berlino, ieri sera è stato eseguito il consueto concerto di fine anno. Sul podio, come l'anno scorso, il direttore stabile della filarmonica berlinese Kirill Petrenko, che si è cimentato in un programma interamente wagneriano, con esiti veramente egregi, pienamente all’altezza di un Direttore della sua caratura.
La prima parte del concerto il maestro Petrenko l’ha dedicata all’esecuzione del brano Overture and Der Venusberg dal Tannhäuser e la guerra dei cantori a Wartburg. L’interpretazione che ne ha offerto è stata caratterizzata da un' energia e una maestosità sbalorditive e che raramente si ascoltano in comuni esecuzioni wagneriane.
Nella seconda parte del concerto il maestro Petrenko, affiancato dal tenore Jonas Kaufmann, dalla soprano Vida Miknevičiūtė e dal basso Tobias Kehrer, ha invece eseguito il primo atto del Die Walkure. La scelta, compiuta dal maestro Petrenko, di non basare la sua direzione sull’adozione di tempi serrati, ma, piuttosto, sulla ricerca della giusta intensità del suono e della felice calibratura del volume orchestrale, guidata ad un’indubbia grande maestria tecnica, ha portato, a parer mio, ad esiti magnifici. L'attacco del preludio, suonato stupendamente dall’intera sezione degli archi, è stato travolgente, da non dimenticare.
Il tenore Jonas Kaufmann, la cui arte interpretativa non è certo una scoperta, nell'interpretare la parte di Siegmund, che si sviluppa per la maggior parte in questo primo atto, ha regalato al pubblico un'interpretazione molto convincente e approfondita, nonostante il suo timbro caldo e molto maschile non si adatti forse appieno al personaggio wagneriano. Superlativi sono poi stati i due "Wälse! Wälse!”, vocalmente eccellenti, tenuti per molto tempo e intonati alla perfezione.
Anche il soprano Vida Miknevičiūtė è stata molto brava nell'interpretare il ruolo di Sieglinde, merito di una voce limpida e dal tono molto ben calibrato. Il basso Tobias Kehrer, infine, si è speso egregiamente per delineare un Hunding minaccioso e mellifluo allo stesso tempo.
Poche, ma non scontate parole, meritano poi i Berliner Philharmoniker, ovviamente bravissimi, ma che dispongono ancor oggi di una sezione di corni, trombe e tromboni che io ritengo essere, senza mezzi termini, la migliore al mondo. Tutte le altre sezioni non sono però da meno.
A conclusione del concerto, dopo gli auguri del maestro Petrenko, l'orchestra ha regalato al pubblico, come bis, l'esecuzione del preludio dal terzo atto del Lohengrin, che ha chiuso un concerto complessivamente molto pregevole.
Il concerto è riascoltabile, per gli abbonati alla Digital Concert Hall, cliccando il tasto sottostante: