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Lorenzo Giovati

Mozart e Bruckner • Chung

Milano, Teatro alla Scala (in diretta su LaScala.tv). 8 Aprile 2024.

 

Il 21 gennaio scorso il direttore coreano Myung-Whun Chung ha diretto la Royal Concertgebouw Orchestra al Teatro alla Scala. Lunedì sera è tornato al Piermarini per eseguire un concerto sinfonico alla guida, questa volta, della Filarmonica della Scala.


La prima parte del programma ha proposto il ventitreesimo concerto per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, suonato e diretto al pianoforte dallo stesso maestro Chung. Talvolta, quando un pianista si cimenta nella direzione d’orchestra, come mi è capitato di constatare recentemente a Ferrara, l'interpretazione può risultare non pienamente convincente. Non però in questo caso, in cui si è verificato l’inverso, posto che è stato il direttore a farsi anche pianista.


L'interpretazione del maestro sudcoreano è stata tradizionale, ma di buon gusto. In particolare, nei primi due movimenti, i temi sono stati eseguiti con appropriatezza e le dinamiche sono state vivaci, anche se mai travolgenti. L'atmosfera ha subito un cambiamento nel terzo movimento, in cui il maestro ha impostato tempi assai più stretti, rimanendone però egli stesso vittima, posto che è stato costretto a interrompersi circa a metà movimento medesimo, esclamando, con buon spirito: "Un vero direttore! Non un pianista! Mi concedete una seconda chance?". La risposta, giustamente indulgente del pubblico, gli ha poi permesso di riprendere il movimento senza altri intoppi. Salvo una piccola imprecisione pianistica in cui l'articolazione delle dita è mancata leggermente, il concerto è stato portato a termine con serenità e con allegria.


Terminata l'esecuzione, durante gli applausi, il maestro Chung ha quindi accennato, sempre al pianoforte, la Marcia funebre di Chopin, forse a simboleggiare la difficoltà con cui ha concluso il concerto. Successivamente, il maestro coreano si è nuovamente seduto al pianoforte, dicendo al pubblico: "Per farmi perdonare, adesso dovrei suonare qualcosa, ma... lento!". Ha così bene eseguito il Traumerei e Arabeske di Schumann.


Nella seconda parte del concerto è stata invece proposta la sesta sinfonia di Anton Bruckner. Il maestro Chung ha affrontato la partitura con grande sensibilità, sia nella scelta dei tempi, sempre felice, sia nelle dinamiche. Il primo movimento è risultato molto ritmato, ed ha creato una buona contrapposizione con il secondo movimento, dolce e romantico. Il terzo movimento è stato poi notevolissimo, con un'orchestra molto compatta e fili musicali ben sviluppati. Il quarto movimento è stato infine altrettanto riuscito. Il risultato è stato quello di un'esecuzione solare e armoniosa di Bruckner, che ha riscosso grandi successi.

La Filarmonica della Scala è stata eccellente nell'esecuzione di Bruckner, con ottoni rotondi e ben dosati e timpani eccellenti, spesso in sintonia con le trombe (in particolare nel terzo movimento). Tuttavia, in Mozart, la sezione degli archi non ha sempre dimostrato di possedere un suono rotondo e compatto, caratteristico delle esecuzioni eleganti e "viennesi" di Mozart. Tuttavia, la sezione dei fiati è stata eccellente.


In sostanza, il concerto ha creato un'atmosfera molto conviviale in sala, anche grazie agli interventi parlati e ironici del direttore d'orchestra. La parte musicale ha nel complesso convinto e il pubblico ha reso merito agli artisti sul palco con applausi scoscianti e calorosi."

 

Il concerto rimarrà disponibile ancora per qualche giorno su LaScala.tv.


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