Parma, Teatro Regio. 8 Novembre 2023
Mercoledì sera, al Teatro Regio di Parma, la Filarmonica Arturo Toscanini si è esibita in un programma quasi interamente dedicato a Mahler che, almeno sulla carta, prometteva molto bene.
La serata si è aperta con l'adagio dalla decima sinfonia di Mahler, che il compositore non terminò mai. La composizione si presenta come un movimento molto lento, introdotto dalle viole, che sembra inizialmente non avere, né capo, né coda. Dopo poco emerge però un accenno di melodia, che ricorda un poco l'ultimo movimento della nona sinfonia e che riporta ancora, anche se in modo vago, molti degli elementi chiave della sonorità e dell'orchestrazione mahleriana. Non posso affermare di essere rimasto estasiato dalla direzione di Omer Meir Wellber, che si è limitata ad una mera esecuzione più che ad un'interpretazione.
Ho trovato notevole la sezione dei violini primi, non anche quella delle viole, che spesso mi è parsa poco compatta. Le quattro grandi sezioni degli archi erano poco in simbiosi tra loro. Buone sono state le sezioni dei fiati e degli ottoni. Ottimi anche il primo violino, la prima viola e il primo violoncello.
Alla fine dell'adagio è salito sul palco, insieme al direttore, anche il baritono Christoph Pohl per l'esecuzione del Rückert–Lieder di Mahler. Nel complesso ho trovato l'esecuzione molto valida e interessante. Il baritono tedesco ha offerto un'interpretazione limpida ed elegante. Mi sono rimaste impresse l'ottima capacità di alleggerire il canto nel registro alto e l'intonazione pressoché perfetta. Il maestro Wellber ha accompagnato bene tutti e cinque i lieder con un'orchestra molto leggera e curata. Nel complesso è stata senza ombra di dubbio la parte migliore della serata.
Dopo l'intervallo è stata eseguita la quarta sinfonia di Robert Schumann, nella poco conosciuta versione orchestrata da Mahler. Per chi non lo sapesse, il processo dell'orchestrazione consiste nell'assegnazione di una determinata melodia ad un determinato strumento. Tuttavia la melodia è molto simile a quella originale. La direzione del maestro Wellber non mi ha convinto. L'esecuzione è stata a tratti inelegante e senza uno stile definito, con gravi mancanze di profondità emotiva e di trasporto romantico. Non sono riuscito a percepire il romanticismo intrinseco nella sinfonia di Schumann, che pur rimane presente nonostante le modifiche di Mahler ne abbiano attutito la luminosità e la limpidezza sonora.
La Filarmonica "Arturo Toscanini", ha suonato generalmente bene anche se con qualche difficoltà di articolazione delle note rapide nella sezione degli archi.
In conclusione, il concerto non ha soddisfatto appieno le mie aspettative.