Berlino, Philharmonie (in diretta su Digital Concert Hall). 21 Ottobre 2023
Sabato sera, i Berliner Philharmoniker, hanno trasmesso dalla Philharmonie, un concerto diretto da Gustavo Dudamel. Originariamente il concerto era stato affidato al maestro Zubin Mehta che, essendo indisposto, ha dovuto essere sostituito. Tuttavia, l’alternativa proposta dai Berliner è stata assolutamente indiscutibile.
Il concerto è stato aperto da Fanfare for the Opening of the Philharmonie di Boris Blecher per trombe, tromboni e corni. La scelta del brano è dovuta al fatto che qualche giorno fa, sono ricorsi i sessant’anni dall’inaugurazione della Philharmonie (15 Ottobre 1963). Gli ottoni interessati nella composizione sono stati disposti strategicamente in sala: i tromboni a destra del direttore sull’organo, le trombe in alto di fronte al direttore e i corni, sulla balconata a sinistra. Il brevissimo brano quindi, non è stato solo eseguito magnificamente, ma anche suggestivamente e pertanto mi è piaciuto molto.
Successivamente, la compositrice Milica Djordjevic, ha proposto il suo Mali svitac, zestoko ozaren i prestravljen nesnosljivom lepotom (Piccola lucciola, ferocemente illuminata e terrorizzata da una bellezza insopportabile), commissionato apposta per l’occasione dalla Fondazione dei Berliner Philharmoniker. Onestamente non ho trovato nessun collegamento tra il titolo della composizione e la musica proposta. A mio avviso la musica dev’essere comprensibile a tutti. Se necessita di essere spiegata, perde, secondo me, quel valore di universalità che la rende comprensibile a tutte le persone (di costumi, etnie e lingue diverse).
Tuttavia l’esecuzione è stata ineccepibile.
Il pezzo forte della serata, a dire il vero, è stata la quinta sinfonia di Gustav Mahler, che il maestro Dudamel aveva già diretto diverse volte con l’orchestra tedesca.
Nel complesso ho trovato la direzione assolutamente coinvolgente e ricca di emozioni. Il maestro Dudamel ha saputo, con grande abilità, far emergere tutti gli aspetti più significativi e melodici della partitura, con particolare attenzione alla dinamica e al volume. Il maestro ha scelto un tempo non veloce ma neanche troppo lento, in modo tale che la musica non risultasse frenetica. Bellissimo il primo movimento con questa Trauermarsch molto scandita e articolata. Molto coinvolgente l'Adagietto, anche se avrei preferito un tempo un po' più lento e un suono un po' più "marcato" in alcuni passaggi. Straordinario e travolgente è stato il finale che ha concluso al meglio la serata.
Inutile soffermarsi troppo sui Berliner Philharmoniker che hanno suonato benissimo.
In conclusione, una serata magnifica per celebrare i sessant'anni della Philharmonie.
Il concerto è ascoltabile, per gli abbonati alla Digital Concert Hall, cliccando qui: