Mahler • Chailly
- Lorenzo Giovati
- 25 ott 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 6 nov 2023
Ferrara, Teatro Comunale. 22 Ottobre 2023
Il mio weekend dedicato a Gustav Mahler è proseguito al Teatro Comunale di Ferrara, con un concerto diretto da Riccardo Chailly, alla guida della Filarmonica della Scala.
Lo spettacolo si è aperto con l’esecuzione del Preludio sinfonico in Do minore di Gustav Mahler ricostruito da Albrecht Gūrsching. Ignoravo l'esistenza di questa bellissima composizione, data la scarsità di registrazioni. La partitura venne riscoperta negli anni '40 dal nipote del compositore Rudolf Krzyanowski, allievo di Bruckner e compagno di classe di Mahler. Il brano venne quindi originariamente attribuito a Krzyanowski, considerando anche l'innegabile impronta bruckneriana. Tuttavia, nonostante diversi tentativi di ricollegarla direttamente a Bruckner, in tempi recenti Paul Banks, uno dei più importanti musicologi mahleriani, l'ha ufficialmente attribuita al genio di Gustav Mahler. Nel suo insieme la composizione appare come una sonata dai sentori mistici ed eroici, che potrebbero ricordare vagamente alcuni passaggi della prima sinfonia.
Il concerto, per l'appunto, è continuato proprio con la sinfonia 1, detta "Titano". In questa sinfonia, che originariamente Mahler aveva concepito come poema sinfonico, emergono buona parte degli aspetti che caratterizzeranno la produzione sinfonica del compositore, tra cui il primo tentativo di inserire un quinto movimento, detto Blumine, un andante inserito tra il primo e il secondo movimento. Le esecuzioni di questa sinfonia con l'andante sono poche, prima tra le quali (cronologicamente) quella di Eugene Ormandy che ne ha regalato la prima incisione discografica.
La versione "standard" proposta da Riccardo Chailly è stata molto sicura nell'esecuzione e convincente nelle dinamiche. Il tempo scelto dal direttore era corretto: mai troppo frenetico, ma nemmeno lento e noioso. Nel dettaglio, i primi tre movimenti mi sono piaciuti molto. Anche il quarto mi ha tutto sommato convinto, anche se sono mancati, a tratti, momenti di gioiosa esplosione melodica e di coinvolgimento orchestrale.
L'orchestra filarmonica della Scala, nel suo debutto ferrarese, ha suonato bene, soprattutto nella sezione degli archi e dei fiati. Gli ottoni sono sempre stati intonati, anche se riconosco una certa carenza di raffinatezza e di rotondità di suono. Tuttavia hanno avuto modo di far sentire la loro maestosa potenza. Ottima anche la sezione delle percussioni.
Nel complesso un concerto bello e che mi ha lasciato contento del viaggio a Ferrara, città che sicuramente sarà meta per altri concerti e spunto per nuove recensioni.