Busseto, Teatro Verdi. 23 Dicembre 2023
Il giorno 23 dicembre 2023 si è tenuto a Busseto un Gala Verdiano, organizzato dal Comune di Busseto in collaborazione con il Ravenna Festival, che ha avuto come protagonista assoluto il maestro Riccardo Muti, che è stato e che rimane ancor oggi, a livello internazionale, il più qualificato interprete ed il più rigoroso custode dell’arte e degli insegnamenti del maestro Verdi. Ho avuto la fortuna di partecipare ad un evento che considero eccezionale sotto molteplici aspetti: eccezionale per l’occasione per cui esso è stato organizzato, vale a dire l’inaugurazione della statua del Maestro Verdi, posta al centro della piazza principale del Paese, riportata all'antico splendore dopo un’attenta opera di restauro (alla celebrazione, che si è svolta al mattino, ha partecipato lo stesso maestro Muti); eccezionale per il ritorno a Busseto del maestro Muti, di cui è cittadino onorario, dopo oltre 20 anni di assenza; eccezionale, infine, per il livello artistico del Gala, semplicemente memorabile.
Non è facile scrivere di un concerto del maestro Muti senza elogiarlo, data la sua storia artistica, forse in modo scontato. A me è parso, ascoltandolo, che il maestro Muti abbia dimostrato, come meglio non si sarebbe potuto, cosa sia l’arte (non solo il mestiere) del dirigere un’orchestra, interpretando ogni nota e marcando nettamente la differenza tra l’accompagnare il canto, come spesso si sente fare, e invece guidarlo, tramite un’opera di concertazione attenta, con profondità d'interpretazione. E’ un evento che manterrò nitido nella mia memoria, dalle note iniziali della sinfonia della Forza del Destino, eseguita con straordinaria ricchezza di sfumature, sino al grande finale dell’Atto Primo del Macbeth, in cui è emersa tutta la grande capacità del maestro Muti di esprimere tutte le trascinanti emozioni della pagina verdiana.
All’eccezionalità della parte direttoriale-orchestrale, a cui hanno contribuito benissimo anche l’orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il coro del Teatro Municipale di Piacenza, ha fatto da contrappunto una parte vocale che è stata certamente all’altezza.
Tra le voci femminili ho molto apprezzato la caratura artistica di Juliana Griogoryan, la cui bella ed estesa voce giovanile è gestita con un’acquisita maturità, che ha ben messo in luce in entrambe le arie eseguite: “Pace o pace mio Dio” e “la Vergine degli Angeli”; come mi è molto piaciuta la misurata intimità con cui Elisa Balbo, grazie ad una sorvegliata linea di canto, ha eseguito l'“Ave Maria” dall’Otello o l’eleganza ed il controllo che Rosa Feola ha dimostrato nell’eseguire l’aria “Arrigo! Ha parli a un core” dai Vespri Siciliani, in cui mi è parsa più a suo agio che nei panni di Leonora nell'aria “Timor di me?… D’amor sull’ali rosee” dal Trovatore. Non indimenticabile, seppur buona, la performance di Isabel De Paoli, che ha mostrato qualche difficoltà nel registro più grave durante l'interpretazione dell'aria di Azucena "Stride la vampa" dal Trovatore.
Non meno pregevoli sono state le voci maschili, tra cui mi pare abbia primeggiato la personalità interpretativa e la vocalità molto pregevole di Luca Micheletti, che, dopo aver ben eseguito la grande aria di Macbeth “Pietà, rispetto, onore”, ha dato corpo ad un Jago estremamente convincente con il “Credo in un Dio crudel” dall’Otello, che ha spaziato grazie all'ampiezza della sua voce e alla sua versatilità da attore, dal sussurrare mellifluo alla declamazione più aperta. Molto bravi mi sono però parsi anche Riccardo Zanellato, il quale, pur forse non disponendo più di un mezzo vocale sontuoso, ha offerto l’ennesima dimostrazione di saper ben cantare, interpretare e fraseggiare, soprattutto nell’aria di Filippo II “Ella giammai m’amò”, e il tenore Giovanni Sebastiano Sala, che ha sfoggiato una bella voce lirica, un canto facile e una linea elegante, che però ancora gli consentono forse di meglio accostare personaggi come Macduff, piuttosto che come Manrico, interpretativamente più complesso.
Al termine della serata, e dopo che il maestro Muti ha regalato al pubblico un ultimo momento di piacevole e istruttivo intrattenimento, gli applausi ed i consensi sono stati incontenibili, con pieno merito. A conclusione del concerto, il maestro Muti ha poi promesso: "Ritornerò, prima di morire!", e noi maestro la aspetteremo con ansia.
Il concerto è visibile in Streaming cliccando il link sottostante.