Parma, Teatro Regio. 14 Ottobre 2024.
Anche quest’anno il Teatro Regio di Parma e il Festival Verdi 2024 hanno concesso l’opportunità a giovani cantanti emergenti di partecipare all’Accademia del Teatro Regio, un corso di Alto Perfezionamento in repertorio verdiano, che ha come suo epilogo con un concerto all’interno della programmazione del Festival.
L’Accademia ha inoltre dato la possibilità agli stessi giovani emergenti di ricevere consigli da "veterani" del palcoscenico, come Antonio Poli, Roberto de Candia, Silvia Dalla Bennetta, Riccardo Zanellato e molti altri. A rendere ancora più apprezzabile la serata è stato l'accompagnamento al pianoforte del maestro Francesco Izzo, docente dell’Accademia, e di Claudia Zucconi, che hanno assecondato i giovani cantanti nelle loro esibizioni, valorizzandole. Il concerto, aperto gratuitamente al pubblico, ha registrato inoltre una notevole affluenza di spettatori, che, a sua volta, ha contribuito alla creazione di un giusto clima.
I 15 partecipanti si sono esibiti in due repertori distinti, ma tra loro strettamente connessi, ovvero quello verdiano e quello mozartiano. Come ha opportunamente spiegato il maestro Izzo, il legame tra questi due autori sta nel fatto che entrambi, Mozart prima e Verdi poi, prendendo a modello lo stesso Mozart, hanno saputo valorizzare le parole, utilizzando solo il potere della loro musica.
Nella prima parte del concerto si sono esibiti Giulia Costantini, nell'aria “Oh ben s'addice... Sempre all'alba ed alla sera” da Giovanna d'Arco, eseguita con sufficiente levità; Aibek Khairulla (accompagnato da Silvia Dalla Benetta), nei panni di Macbeth, in “Fatal mia donna, un murmure”, eseguita con buona intonazione; Yiduo Zhang (a sorpresa) in “Come dal ciel precipita” dal Macbeth, cantata con significativa potenza, e Shi Yan in “Perfidi!... Pietà, rispetto, onore”, eseguita con linea di canto composta.
Dopo la sequenza dei Macbeth, si è temporaneamente passati alla musica di Mozart con l'esecuzione dell'aria “Estinto è Idomeneo!... Tutte nel cor vi sento” dall'Idomeneo. A dare voce al personaggio di Elettra è stata la giovane Melissa D'Ottavi che ha messo in mostra una voce piacevole e intonata, che le ha permesso un'interpretazione curata. La sua performance è stata decisamente apprezzabile.
Successivamente, ritornati nel repertorio verdiano, il basso Agostino Subacchi ha correttamente interpretato la splendida aria “A te l'estremo addio... il lacerato spirito”. Dopo di lui Zhadyra Abdullayeva, Qianhui Sun, Seungho Lee e Shi Yan hanno eseguito, con lodevole impegno, il magnifico quartetto dall'ultimo atto del Rigoletto.
La loro prestazione è risultata appropriata, in particolare il tenore Shi Yang ha sfoggiato un timbro schietto e franco, anche se ancora leggermente acerbo nel controllo, ma comunque con buone potenzialità.
Altro pezzo d'assieme è stato il sestetto dal Don Giovanni di Mozart, composto da Melissa d'Ottavi (Donna Anna), Elzbieta Maria Warcaba (Donna Elvira), Giulia Costantini (Zerlina), Francesco Congiu (Don Ottavio), Aibek Khairulla (Masetto) e Agostino Subacchi (Leporello), tutti sapientemente guidati dal maestro Sebastiano Rolli, ospite d'eccezione, anch'egli impegnato all'interno dell'Accademia.
Dopo l'intervallo, Zhadyra Abdullayeva, Yijia Zhong e Francesco Congiu hanno dato vita, con buon trasporto e con allegria, a “Bella speranza invero... noi siamo amanti e giovani” da Un Giorno di Regno.
Il basso Riccardo Zanellato ed il soprano Elzbieta Maria Warcaba si sono poi esibiti in “Santo di patria... Allor che i forti corrono” dall'Attila, in cui la prestazione della giovane artista polacca è stata più veemente, che raffinata, all’opposto di quella della sua sontuosa “spalla”.
Il tenore Seungho Lee si è quindi cimentato in “O inferno! Sento avvampar nell’anima” dal Simon Boccanegra, mettendo in mostra un buon squillo, ma anche una ancora perfettibile gestione dell’emissione.
Arlene Miatto Albeldas, già impegnata ne La Battaglia di Legnano, ha poi interpretato la difficile aria “Parto, ma tu ben mio” da La Clemenza di Tito di Mozart, con sicurezza e con una piacevole voce ambrata.
La sua esibizione ha fatto da prologo all’intermezzo del maestro Riccardo Zanellato, che, accompagnato dal maestro Izzo al pianoforte, ha regalato al pubblico una intensa esecuzione di “Ella giammai m'amò” dal Don Carlo, ovviamente ripagata con applausi meritati.
Yija Zhong e Qianhui Sun hanno successivamente eseguito, la prima l'aria “Egli non riede ancora…Non so le tetre immagini” da Il Corsaro e la seconda l'aria “Oh, dischiuso è il firmamento” dal Nabucco. Entrambe le voci sono apparse impostate, anche se le interpretazioni sono a tratti risultate non particolarmente coinvolgenti.
Nell'aria “E Susanna non vien! . . . Dove sono i bei momenti” dalle Nozze di Figaro di Mozart si è invece esibita la giovane Maria Kosovitsa, con un'intonazione sufficientemente sicura e una buona agilità vocale.
A conclusione del programma ufficiale, Riccardo Zanellato, Maria Kosovitsa e Francesco Congiu si sono infine esibiti in una riuscita scena (“Qui posa il fianco... Qual voluttà trascorrere”) da I Lombardi alla Prima Crociata.
Il concerto, conclusosi con un assieme del “Tutto nel mondo è burla” (scelto fortunatamente al posto dello scontato Brindisi da La Traviata), ha registrato quindi un buon consenso di pubblico per questi promettenti giovani.