Parma, Teatro Regio. 16 Ottobre 2023
Anche questo Festival Verdi volge al termine. Dopo il successo dell’ultima rappresentazione de "I Lombardi alla Prima Crociata" di domenica pomeriggio, la chiusura del Festival è stata affidata ai dodici allievi dell'Accademia Verdiana, che è un progetto di nove mesi di lezioni di perfezionamento per la tecnica vocale e non solo.
Senza ombra di dubbio una serata molto importante per coronare un percorso difficile e che avrà sicuramente dato soddisfazione a dodici promesse del canto verdiano.
Inoltre, ieri sera, "camuffati" tra i giovani, si sono esibiti anche due artisti più navigati, che hanno contribuito all'Accademia con sessioni di masterclass. Sto parlando dell'immancabile Michele Pertusi e di Anna Pirozzi. Così come Pertusi si è riconfermato un grandissimo artista che ha donato un'interpretazione impeccabile di “A te l’estremo addio… Il lacerato spirito” dal Simon Boccanegra, non ho trovato altrettanto inappuntabile l'interpretazione di “Tu che le vanità” dal Don Carlo eseguita da Anna Pirozzi, con qualche imprecisione nel registro più estremo e con qualche difficoltà di alleggerimento della voce.
Tornando alle giovani promesse, spicca per intonazione, scioltezza e interpretazione, la giovane Carmen Lopez, che aveva già calcato il palco del Regio nel ruolo di Ines nel Trovatore di questo festival, ruolo che però non aveva saputo rendere merito alla bella voce che padroneggia con bravura. Cantando la difficilissima aria da La Traviata “È strano!… Sempre libera”, è stata, con tutta probabilità, la migliore della serata.
Ha convinto anche il “Pace, pace mio Dio” da La Forza del Destino, eseguito dalla soprano Sara Minieri.
Tra le voci maschili spicca probabilmente il baritono Fernando Cisneros che, interpretando “Morir! tremenda cosa… Urna fatale del mio destino” da La Forza del Destino, ha ottenuto buoni consensi da parte del pubblico.
Tutti gli altri interpreti sono stati bravi e potranno ambire a carriere prospere.
Una menzione speciale spetta anche al maestro Francesco Izzo che, non solo ha accompagnato benissimo al pianoforte tutti gli artisti, ma li ha anche guidati nel loro percorso di crescita, essendo stato direttore artistico dell'accademia di quest'anno.
Quindi, una buona conclusione per questo Festival che quest'anno ha saputo regalare molte emozioni. E come sempre... Viva Verdi!