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Elgar, Schumann e Dvorak • Pappano

  • Lorenzo Giovati
  • 28 nov 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Reggio Emilia, Teatro Valli. 25 Novembre 2023

 

Prima di prendere i biglietti per questo concerto, non ero a conoscenza del fatto che il teatro Romolo Valli di Reggio Emilia avesse una stagione concertistica di così alto livello. E' stata una piacevole scoperta.

Sabato sera si sono esibiti Sir Antonio Pappano alla guida della Chamber Orchestra of Europe, con Beatrice Rana al pianoforte.


La serata si è aperta con l'introduzione e allegro per archi di Edward Elgar, che ho ascoltato per la prima volta e la cui esecuzione mi è parsa estremamente brillante. Gi archi della Chamber Orchestra of Europe hanno sfoggiato precisione e compattezza, unitamente ad un velluto sonoro molto apprezzabile, sotto la guida energica e duttile del maestro Pappano, il quale si è confermato uno dei migliori interpreti attuali di Elgar.


Successivamente il direttore inglese e la pianista trentenne Beatrice Rana, hanno eseguito il concerto per pianoforte e orchestra di Robert Schumann, che avevo già avuto modo di apprezzare a Roma dalla stessa Beatrice Rana con la direzione del maestro Jakub Hrusa. La pianista ha riproposto la bellissima interpretazione che già avevo apprezzato a Santa Cecilia, offrendo un pianismo molto armonico e in grado di scavare in fondo la complessa ed intensa partitura schumanniana. Il maestro Pappano l'ha assecondata in modo superlativo, conseguendo un esito interpretativo di grandissimo livello, meritatamente accolto con un consenso entusiastico da parte del pubblico.


Esito eccelso che si è riproposto nella seconda parte del concerto, in cui è stata eseguita la bellissima sinfonia n.6 di Dvorak. Rispetto alla versione di Rafael Kubelik, con i Berliner Philharmoniker, che ho ascoltato mentre raggiungevo il teatro, ho trovato particolari differenze, soprattutto nella resa dei momenti d'insieme in termini di ampiezza del fraseggio orchestrale. La conduzione di Pappano si è contraddistinta per una scelta dei tempi più asciutti e per scelte dinamiche maggiormente serrate, che alla fine hanno restituito la percezione di una composizione sinfonica sensibilmente inquieta. Il risultato interpretativo, per me assolutamente nuovo, è comunque stato di estremo interesse e di qualità eccelsa. Molto intenso e interessante il Furiant del terzo movimento.

Alla fine il maestro Pappano, nel ricambiare l'ovazione del pubblico, ha offerto un'esecuzione pregevolissima della variazione n.9 "Nimrod" delle Enigma Variations di Edward Elgar, brano che interpreta con grande familiarità e che ricordo eseguì anche, sempre come bis, nel concerto che fece al Teatro Regio di Parma nel lontano 2015 con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.


Un concerto bellissimo ed emozionante che valeva proprio la pena di andare ad ascoltare.



 

Il programma di sala in formato digitale è consultabile cliccando il tasto sottostante.



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