Parma, Teatro Regio. 28 Maggio 2024.
Dopo aver annunciato la stagione 2024/2025, la Filarmonica Arturo Toscanini è salita, per l’ultima volta in questa stagione, sul palco del Teatro Regio, guidata dal maestro Alessandro Bonato. Il programma, decisamente interessante, prevedeva una nuova composizione di Filippo Del Corno, il Capriccio Sinfonico di Giacomo Puccini e la terza sinfonia di Robert Schumann.
Commissionata dalla Filarmonica Toscanini insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano, la composizione Maggese di Filippo del Corno si presenta come un brano sinfonico di ridotte dimensioni, il cui ascolto ha costituito un’interessante esplorazione nel terreno dell’espressione musicale contemporanea.
Successivamente, per celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini, ha ricevuto esecuzione il Capriccio Sinfonico del genio di Lucca, altra partitura di non consueto ascolto, pur collocandosi essa a pieno titolo del suo percorso creativo. La composizione, nata del 1883, proponediversi temi che ricorrono in altre partiture, dall’Edgar e alla Boheme, come il famosissimo incipitdel primo atto. Il brano, che si caratterizza per pieno stile pucciniano, è stato ben interpretata dal maestro Bonato, la cui conduzione, sicura e musicale, è riuscita a creare un ottimo equilibrio tra le varie sezioni dell’orchestra. La Filarmonica Toscanini, per parte sua, ha ben suonato meglio, brillando soprattutto nella sezione degli archi.
Dopo l’intervallo è stata poi proposta la terza sinfonia di Schumann, che ha concluso il “Ciclo Schumann”, ovvero l’esecuzione integrale delle quattro sinfonie del compositore tedesco. Il maestro Bonato ha restituito all’ascolto un’esecuzione corretta e nitida della partitura schumanniana, anche se la sua lettura è parsa un poco carente di vera personalità interpretativa. Il maestro Bonato ha comunque sempre mantenuto un equilibrio orchestrale apprezzabile, che ha consentito di fruire pienamente della bellezza della creazione del compositore tedesco. Anche nella seconda parte, la Filarmonica Toscanini ha suonato generalmente bene, anche nella sezione dei corni e dei fiati, particolarmente sollecitati.
L’esito del concerto è stato quindi generalmente e giustamente apprezzato.