Parma, Auditorium Paganini. 2 Dicembre 2023
Il palcoscenico dell'Auditorium Paganini ha recentemente accolto l'orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, guidata da Alessandro Bonato in un programma dedicato a Brahms e ad Haydn.
La prima parte aveva in cartellone le Variazioni di Brahms su un tema dal Chorale S. Antonii di Haydn. Interpretativamente il maestro Bonato ha fatto un buon lavoro dal punto di vista del suono orchestrale. A volte però le dinamiche sono risultate un poco prive di emozioni e di personalità, specialmente nelle variazioni V (Vivace) e VII (Grazioso). Comunque, ho trovato buona l'esecuzione d'insieme.
Affiancato dal maestro Andrea Lucchi, già Prima tromba dell'Orchestra Sinfonica dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il maestro Bonato si è poi cimentato nella direzione del concerto per tromba e orchestra di Franz Joseph Haydn. Lucchi ha dato sfoggio di una notevolissima abilità tecnica, esaltata da un suono molto rotondo e ben equilibrato. Dal punto di vista direttoriale, l'esecuzione è stata elegante.
Il toccante bis è stato dedicato, così come tutto il concerto, alla memoria di Matteo Beschi, Prima Tromba della Filarmonica Arturo Toscanini, scomparso prematuramente quest'anno. E' stato quindi eseguito il brano "The nearness of you" di Carmichael, per tromba e orchestra.
La seconda parte comprendeva la quarta sinfonia di Johannes Brahms, che è una delle più tormentate delle quattro e, a parer mio, anche una delle più belle. Il primo movimento è iniziato bene, anche se non di rado è stato carente di quei momenti di mistero che Brahms crea con l'utilizzo sapiente dei piani alternati al suono dei fiati. Il secondo movimento è stato nel complesso buono, così come il quarto. Ottimo mi è parso invece il terzo movimento, molto energico, carico di sonorità e di trasporto. L'impressione complessiva è però stata di una sinfonia ben eseguita, ma priva di una significante cifra interpretativa.
Dal punto di vista orchestrale, ho trovato ottima la sezione degli ottoni, la sezione dei fiati e quella degli archi scuri. Non ho trovato compatta quella dei violini, che molto spesso mi sono sembrati esageratamente acuti, mancando quindi di quello spessore e di quel velluto che sono assolutamente la base delle pariture brahmsiane.
Nel complesso, un concerto più che sufficiente.